La nostra storia
In risposta alla pandemia da Covid-19, il 4 marzo 2020 è stata decretata dal Consiglio dei Ministri la chiusura delle visite ai parenti nelle RSA del territorio nazionale (DPCM d.d. 04.03.2020, Art.1, comma 1, lettera m), contrassegnando un periodo di improvviso e prolungato distacco affettivo per i residenti delle RSA, con conseguenze drammatiche sulla loro salute fisica e mentale. Dopo mesi di chiusure e prolungati distacchi, nasce nel luglio 2020 il gruppo RSA_Unite, come comitato spontaneo e rete provinciale di rappresentanze di familiari, con l’intento unanime di chiedere alla politica e alle istituzioni di poter rivalutare le forti restrizioni imposte alle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) durante il periodo pandemico, per limitare i danni psico-fisici che andavano a delinearsi in quei mesi.
Con l'evolversi della pandemia, con l’avvento dei vaccini e di nuove misure a contrasto della pandemia, l'allora comitato ha scritto in diverse occasioni all'Assessorato alla Salute della Provincia di Trento, alle singole strutture, ai responsabili sindacali, a molteplici rappresentanze locali, nonché a membri del Governo italiano. Attraverso diversi comunicati stampa ha potuto rendere note all’opinione pubblica le criticità perduranti nelle RSA trentine per tutto il corso del periodo pandemico – ivi incluse quelle criticità di carattere sanitario/organizzativo che esistevano prima della pandemia ma che poco note erano ai cittadini – raccogliendo così nuove adesioni di familiari ed di altri cittadini interessati al tema.
La linea di metodo dell'allora comitato, ora A.P.S., ha sempre ricercato collaborazione con gli enti coinvolti nell’ambito delle RSA, esponendo le criticità riscontrate dai parenti con spirito propositivo.